Recensione dello scooter Honda SH 150

Della Mobilità in ambito urbano

La faccio breve. Se vi interessa il prezzo, io l’ho pagato senza sconti o incentivi 3.8 mila euro che diventano 4.2 con immatricolazione eccetera. Vale la pena? Dipende cosa volete, uno scooter di categoria superiore costa circa 6 mila euro e a me basta girare in città e occasionalmente fare un tratto in autostrada. E’ uno scooter molto maneggevole nel traffico, relativamente leggero e di dimensioni contenute, quindi facile da mettere sul cavalletto centrale e spostare. Con un pieno si dovrebbero fare circa 400Km.

Motore, 8. Consumo medio 45.5Km/litro. Ciclistica e Ammortizzatori, 7. Al posteriore un po’ secchi. Dotazioni, 7, “Start&Stop”, Controllo di Trazione, c’è anche l’antifurto. L’inconveniente è che bisogna sempre tenere d’occhio la batteria perché se manca la carica non funziona più niente, incluse le serrature, che sono “elettroniche”.

Dolenti note: Ergonomia, 6.

Sella troppo alta, per una persona di media statura è difficile poggiare bene i piedi a terra. Bisogna spostarsi sul sedile. La sella troppo alta fa il paio con il manubrio troppo basso che induce a guidare un po’ curvi in avanti. Per leggere la strumentazione bisogna spostare lo sguardo come per guardare in terra. Se non c’è qualche passaggio che non ho capito, direi che non è uno scooter per persone di statura inferiore a 1.70.

Il parabrezza svolge ottimamente la sua funzione, protegge ma è fatto di un materiale troppo morbido che si riga solo a guardarlo. Il minimo contatto, frequente con la visiera alzata del casco perché il parabrezza è molto vicino alla testa, si riga in maniera irrimediabile. Non provate a togliere i segni con la pasta abrasiva, si ottiene solo di opacizzarlo. Ad aggiungere beffa ad insulto, Honda non vende il ricambio del solo parabrezza ma l’intero “kit” che include la lastra, i due sostegni in metallo, la viteria e i due paramani. Totale con IVA, 175 euro al concessionario.

Ho provato a contattare Honda tramite il sito e il form non funziona. Si aspetterà una configurazione utente diversa dalla mia e l’eccezione non è correttamente gestita. Vorrei dirgli di vendere i parabrezza separatamente e ad un prezzo ragionevole perché quando sono compromessi è meglio sostituirli e il “kit” induce o a non cambiare per risparmiare o a montare parti non originali, dette “aftermarket”. Vorrei anche dirgli che il parabrezza è soggetto ad usura e quindi bisogna farlo di un materiale resistente ai graffi.

Dritta: quando fate rifornimento spingete l’erogatore in fondo all’interno dell’incavo. C’è una specie di valvola per il “troppo pieno” che fa scattare la chiusura dell’erogatore ed evita la tracimazione della benzina. Tracimazione che invece avviene di sicuro se appoggiate soltanto l’erogatore all’imboccatura senza affondarlo. Come ho fatto io la prima volta, dato che lo scooter precedente aveva un blocco che serviva proprio per non fare andare dentro l’erogatore, il contrario.

Chiudo con due considerazioni:

Se tutti andassero in moto il mondo sarebbe un posto migliore.

Produzione eccessiva di norme e regolamenti, incluso il Codice della Strada. Mentre le strade sono in condizioni tragiche, piene di buche, allagate se piove, voragini dove ci sono le rotaie del tram. Si arriva dunque al ridicolo fenomeno dei “monopattini”. Prima li si incentiva col “bonus”, sapendo poi che i Nuovi Italiani tendono a usare mezzi di trasporto per cui non serve la patente. Poi si scopre che sono pericolosi e quindi si comincia la repressione con l’obbligo del casco, targa e assicurazione. Quando i problemi sono due, l’ignoranza di chi guida e magari va sul marciapiedi o in autostrada e il fatto che il “monopattino” è un giocattolo intrinsecamente pericoloso perché le ruote sono troppo piccole e il guidatore non si trova in una posizione solida, il minimo inciampo e si va in terra. Evidentemente il “legislatore”, a tutti i livelli, dal Parlamento al Consiglio Comunale, non sa niente delle “due ruote” e quindi pensa che il “monopattino” sia una soluzione al problema della mobilità invece di un giocattolo pericoloso come un fucile ad aria compressa. Se avesse un minimo di esperienza saprebbe che è già improponibile circolare in bicicletta, che è una macchina enormemente più sicura del “monopattino”. Improponibile perché la gente è stata convinta che non può vivere senza automobile e il traffico di conseguenza è parossistico. Traffico su strade concepite altre epoche, quando l’automobile era per i ricchi e tutti gli altri andavano in bicicletta. Beffa e paradosso.

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