La Volontà di Dio

Della follia.

Ennesimo giro di giostra in Terrasanta.

Il contesto è quello della convivenza forzata di due popoli che reclamano la stessa terra perché gli è stata promessa da Dio e ognuno vorrebbe vedere l’altro sparire perché la sola presenza risulta blasfema.

I “Palestinesi”, un termine ambiguo che descrive genericamente gli abitanti di un’area dove nella remota antichità vivevano delle genti venute dall’Egeo conosciute come “i Filistei”.

Gran parte di questi “Palestinesi” è di religione musulmana. Purtroppo una delle conseguenze della Globalizzazione è stata che, messe a contatto con le “Democrazie Occidentali”, le popolazioni di fede musulmane invece di fondersi nella “contemporaneità” che ci racconta il Politically Correct massonico, hanno preso la direzione opposta.

Cioè ovunque dilaga il “fondamentalismo”.

Il “fondamentalismo” è stata la conseguenza delle “Primavere Arabe” perché non di primavera si trattava, era l’autunno che procede l’inverno.

Del “fondamentalismo” ne esistono due varianti, quello “sunnita” finanziato dagli Emiri del Petrolio e quello “sciita” che fa riferimento alla teocrazia iraniana. Difficile farsene una ragione perché il fondamentalismo religioso non ha premesse razionali e di conseguenza non ha uno scopo razionale. Nella tradizione cristiana per trovare una condizione vagamente simile bisogna andare al Medio Evo. Con una differenza fondamentale, la Cristianità si è evoluta attraverso il sincretismo, cioè assorbendo elementi di altre religioni e delle filosofie, nello stesso tempo esisteva nel contesto della tradizione della Amministrazione e del Diritto romani, da cui la celebre separazione tra quello che è di Cesare e quello che è di Dio. Invece il fondamentalismo musulmano non ha ne un contraltare ne moderazione.

Allora, ai “Palestinesi” è sembrata una buona idea uscire dalla loro “riserva indiana” per andare ad infierire sugli Ebrei. Ammazzare e torturare quanto più possibile. Da parte israeliana leggevo i riferimenti alle persecuzioni in Europa. Un confronto palesemente privo di senso per la ragione evidente che in Europa gli Ebrei erano vessati da tutti e non potevano in nessun modo reagire. Il loro sterminio, per quanto odioso, aveva una sua logica. Viceversa, l’unico risultato che otterranno i “Palestinesi”, passata l’euforia delle invocazioni ad Allah con le teste mozzate, sarà quello di scatenare la rappresaglia biblica di un apparato militare che, per quanto rammollito dalla illusione della mediazione tecnologica, comunque esiste solo a quello scopo.

E’ lo stesso paradosso inconcepibile per cui la propaganda russa, ripetuta da certi portavoce prezzolati in “Occidente”, sostiene la necessità di ammazzare gli Ucraini per salvargli l’anima, che è “anima russa” ma loro non ne sono consapevoli perché sviati dal neo-nazismo ispirato dai burattinai della NATO. Si otterrà l’effetto opposto, se prima l’identità nazionale ucraina era incerta, l’invasione russa l’ha determinata e definita. Se prima c’era malanimo tra alcuni Ucraini e Russi ora c’è un odio inconciliabile che durerà per generazioni. Un odio che poi si trasferirà per osmosi a tutti i Popoli che nel presente o nel recente passato sono stati soggetti del “Mondo Russo” e che necessariamente cercheranno la protezione della NATO per non trovarsi ad essere “salvati da se stessi” nel prossimo futuro.

Allo stesso modo, la strage di Ebrei nella modalità delle razzie dei nomadi ringalluzzisce lo scemo del villaggio ma tecnicamente poteva funzionare coi nomadi, appunto, che non hanno case e sono inafferrabili. Nel caso di questi giorni i “razziatori” sono rimasti sul luogo della carneficina ad aspettare l’inevitabile arrivo degli armati di Israele oppure sono rientrati con le loro prede vive e morte nella “riserva indiana”, dove aspetteranno un altrettanto inevitabile assedio.

Mi sembra ovvio che dietro questa alzata di ingegno che costerà le vite di migliaia di Ebrei e di “Palestinesi” non ci sia nessuna idea di addivenire ad un diverso e migliore stato di cose per la Palestina, al contrario, c’è la logica del “tanto peggio, tanto meglio” che fa gli interessi di chi tira le fila del fondamentalismo religioso. Perché è questo il trucco, si promette il paradiso nell’aldilà o in un futuro che equivale all’aldilà solo se si crea l’inferno sulla terra applicando precetti e rimettendo in scena episodi di un remoto passato. Un remoto passato che è il “refugium peccatorum” perché allo scemo del villaggio è raccontato come la Età dell’Oro.

Esiste il detto “se non puoi batterli, fatteli amici”. Perché è ovvio che non avrebbe senso dire “se non puoi batterli, ammazzagli la famiglia”. Appunto, non avrebbe senso perché non puoi batterli, puoi farli incazzare. Anche come “vendetta” di torti subiti, una vendetta che può avere solo la conseguenza di giustificare anzi determinare necessariamente ulteriori e maggiori torti. E’ tutto una follia, nel quadro folle della Terrasanta. Gli avi che intrapresero a più riprese le “Crociate”, che all’epoca non si chiamavano cosi, ad un certo punto ebbero la furbizia di fare il calcolo economico e scegliere quello che gli Americani direbbero “cut the losses”, cioè accettare di subire delle perdite pur di non subirne inevitabilmente delle maggiori. Perché va bene “Dio lo Vuole” ma mantenere un corpo di spedizione in Terrasanta aveva dei costi e delle difficoltà logistiche per gli Europei del Medioevo che portavano a pensare che forse Dio si sarebbe accontentato di qualcosa di meno.

Da noi va di moda parlare di “Pace” e quindi si arzigogola sulla faccenda dei “due Stati” e di come favorire la convivenza tra Ebrei e “Palestinesi”. Gli Ebrei sappiano bene che fintanto che esisterà Israele non ci sarà nessuna “Pace”, solo dei periodi di tregua tra una strage e l’altra. Lo sanno e scelgono di rimanere li, farsi ammazzare pur di avere poi la capacità di ribattere con la Legge del Taglione e questo è il loro domani. Con la variante logica conseguenza di non aspettare per farsi ammazzare, forse è meglio essere proattivi, per cui qualche bombetta cade negli angoli della Palestina quando nessuna guarda. A volte partono degli aerei da Israele per andare a bombardare dei reattori nucleari in Iran. Guarda un po’.

I Musulmani, in tutto il mondo, perché i “Palestinesi” sono dei poveri burattini le cui vite dipendono dai finanziamenti dall’estero e quindi sono subordinate alle direttive, non concepiscono l’idea della “Pace” perché dovrebbero ammettere che l’Islam non gli da la ricetta per la felicità in questa vita. Non potendo fare i conti con la realtà che li vede nemici di se stessi, scelgono la spiegazione del “Nemico Esterno”, da cui l’idea della “guerra permanente”, cioè la “Jihad”, che potrà avere fine solo quando non ci sarà più un “infedele” sulla Terra. Paradosso e follia, chiudendo il cerchio con la Russia, perché è una “guerra permanente” che origina dalla constatazione della propria inferiorità permanente quindi ha la sconfitta permanente come premessa.

Non ci sono soluzioni.

Meglio, non ci sono soluzioni che abbiano premesse realistiche e costi sostenibili.

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