La matriosca dei finti tonti

O del prossimo futuro

Non vi sarà sfuggito il fatto che la “editoria” prevede e provvede un regolamento secondo il quale è vietato riportare nelle notizie qualsiasi elemento che metta in cattiva luce gli immigrati.

Leggo sul Corriere che Briatore è stato rapinato da un “ragazzo in monopattino”.

«Sentite questa storia, cosa mi è successo alle 11 del mattino in via Cordusio, zona piazza Affari — esordisce Briatore, 73 anni —. Il mio autista mi sta aspettando fuori dall’auto mentre è al telefono, avevo un appuntamento per un caffè. Arriva un ragazzo extracomunitario in monopattino, apre la portiera, prende il mio zaino e fugge. L’autista se ne accorge ma il ladro ha un vantaggio di 5-6 metri. Per fortuna in zona c’è un capitano della guardia di finanza a cui sarò per sempre riconoscente, che vede la scena e blocca questo ragazzo, recupera lo zaino e lo riconsegna all’autista. Lì dentro avevo tutto, i documenti compreso il passaporto. Me l’avesse rubato avrei dovuto rinunciare al viaggio di domani».

Ora, basta uscire la sera e fare una passeggiata per una qualsiasi parte della “periferia” per vedere che in giro non ci sono Italiani.

Quando va bene si incontrano famiglie di immigrati, la stragrande maggioranza magrebini, con le donne intabarrate e i bimbi che sciamano attorno vocianti altrimenti ci sono capannelli di ragazzi che confabulano nella loro lingua oppure vanno e vengono a gruppi, indaffarati non si sa in cosa.

Se poi si va nella “movida” milanese, peggio che andar di notte, letteralmente, perché è come la luce notturna che attira gli insetti.

I Finti Tonti non vedono che le città italiane vengono ripopolate di stranieri e comunque per definizione è una cosa bella e buona, ce lo ripetono da decenni ormai, che faranno i lavori che gli Italiani non vogliono fare e pagheranno le nostre pensioni.

Ogni tanto capita il Finto Tonto come Briatore, abituato evidentemente alla servitù dei “resort”, che si imbatte in uno di quei “Nuovi Italiani” che la gente normale ha come vicini di casa e si lamenta che Milano è invivibile.

I “Nuovi Italiani” che non partono dal loro villaggio con l’idea di venire a fare i lavori che gli Italiani non vogliono fare per pagare la pensione agli Italiani, vengono con l’idea del Paese del Balocchi dove tutti sono ricchi senza lavorare, dove le donne sono facili, dove un ragazzo intraprendente ha la strada spianata.

I Finti Tonti fanno finta di non sapere che l’Italia per gli immigrati non è il “rifugio” del “profugo” che “fugge dalla guerra” e nemmeno l’occasione di emancipazione per derelitti, l’Italia è terra di conquista.

D’altra parte è evidente che non si può pretendere dagli stranieri il rispetto delle cose e delle persone che non hanno nemmeno gli Italiani, considerato che l’Italia repubblicana non è fondata sui “Valori della Resistenza” come vuole la predicazione ipocrita ma è fondata sulla Mafia, sul Vaticano e sul Comunismo, i tre “centri di potere” su cui potevano fare leva gli Alleati per la “ricostruzione” tramite abituale Regime Fantoccio.

Partendo dalla composizione etnica e culturale relativamente eterogenea, vedi “Questione Meridionale”, l’Italia nasce dal paradosso di dovere ri-creare una Nazione sulla base di teorie e prassi anti-nazionali.

La Mafia è evidente, il Vaticano è la sede della Chiesa Cattolica, cioè “universale” e la DC comunque riferiva agli USA, il PCI era eterodiretto dall’Unione Sovietica.

Quando gli stranieri arrivano in Italia trovano una situazione in cui ognuno è convinto che le “regole” siano un fatto personale, ognuno ha le sue e comunque arrivano fino alla soglia di casa, oltre è “terra di nessuno” e non c’è legge.

Poi abbiamo anche il coraggio di mettere in scena la commedia dello “Orgoglio Nazionale” e facciamo finta di essere “indignati” se lo straniero piscia sui monumenti, quando noi per primi lo facciamo se nessuno guarda oppure lo smontiamo per rivenderlo.

Offro una visita guidata al signor Briatore per le strade della mia città, nel caso voglia vedere come è davvero il mondo della “gente normale” che lui ha lasciato molto tempo fa.

Chiamare in causa il sindaco di Milano, il signor Sala, è solo l’ennesimo esercizio di stile, dato che Milano è cosi per convinzione e Sala fa esattamente quello che gli elettori si aspettano da lui, ne più ne meno.

D’altronde, non potrebbe fare altro nemmeno se volesse.

Infatti che l’Italia venga ripopolata di immigrati è una decisione presa in sedi sovranazionali e ci viene imposta, con le buone o con le cattive.

Ai Finti Tonti non sembra strano che la Costituzione, chiamata sempre in causa a sproposito come le Sacre Scritture e “Dio lo vuole”, sia stata subordinata tempo fa proprio alle direttive di quelle sedi sovranazionali di cui sopra, con un ovvio paradosso che finisce per togliere ogni senso e valore allo Stato e alla Democrazia.

D’altra parte è ovvio, no?

Il concetto di “sovranazionale” implica che non possa esistere la Nazione.

Se non esiste Nazione non può esistere democrazia a meno di non immaginare una assemblea che includa l’intera Umanità.

Quindi i Milanesi non trovano assurdo comprare il SUV e poi non poterlo usare perché il traffico e l’inquinamento.

Non lo trovano assurdo perché è come votare un Partito che poi incarica un delegato al Parlamento e il Parlamento che dovrebbe essere il Potere Legislativo in realtà non ha il potere di decidere nulla, nemmeno per il Bilancio.

Da cui tutti i discorsi surreali in stile “Movimento” sulla “democrazia diretta” e le “riforme costituzionali” per eliminare il Bicameralismo e ridurre il numero dei Parlamentari.

Se non c’è Nazione non c’è Stato e non c’è Parlamento.

Facciamo un servizio Web dove uno si registra e poi può rispondere ai sondaggi, il resto sono forniture con un canone da pagare.

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