Parodia

Del prendersi troppo sul serio

Ognuno è diverso. Nello stesso tempo, seguiamo le “mode”. Mi sembra che ci siano due ragioni, una è che la “moda” ci evita di inventare qualcosa, è la classica “pappa pronta”, l’altra ragione è che adeguandosi a comportamenti di massa si riceve approvazione dai propri simili.

Entro certi limiti è fisiologico, perché data la differenza di quantità in gioco, è normale che ogni individuo sia formato dal contesto in cui vive piuttosto che il contrario, cioè che ogni individuo abbia la possibilità di formare il contesto attorno.

Il guaio è che la gente è diseducata. E’ diseducata perché per educare devi avere qualcosa da dire e devi anche essere capace, nello stesso tempo conviene alle elite dominanti che la massa sia educata solo quanto basta perché si renda utile e che non sia educata a pensare e agire autonomamente.

Il risultato della diseducazione è che le “mode” non sono vissute come suggerimenti o possibilità, sono vissute come imperativi categorici, degli assoluti. Di conseguenza le “mode” diventano religioni e, tramite il fenomeno che il neologismo chiama “polarizzazione”, ci si divide per bande.

Non sfugga al lettore che la parola “moda” non indica solo comportamenti legati allo svago e al consumo oppure alla socialità, “moda” in questo contesto è una qualsiasi dualità di idee e comportamenti, dei luoghi comuni che riguardano qualsiasi aspetto dell’esistenza, propria e altrui.

Quindi è una “moda” quella di andare in giro per i parchi cittadini con la “mountain bike”, annesso “abbigliamento tecnico”, cosi come è una “moda” qualsiasi aspetto del “politicamente corretto”, per esempio la faccenda della “accoglienza” e la morale “pan-sessuale”, oppure il voto per un candidato o un altro.

La conseguenza è la produzione continua di parodie. Facciamo un esempio evidente, gli Ebrei ultra-ortodossi. Quelle persone non solo appartengono ad una determinata setta religiosa, decidono di proposito di manifestare agli altri la loro “diversità” adottando un abbigliamento particolare. Un abbigliamento che è la parodia esagerata degli abiti indossati dagli abitanti del centro-Europa ai primi del Novecento. Quindi palandrane nere, camicie bianche, cappelli neri con la tesa, colbacchi. Il tutto ovviamente portato in un clima più caldo. Ogni capo di abbigliamento è deformato, esagerato in un modo o nell’altro, proprio perché progressivamente perde la sua funzione di oggetto d’uso quotidiano e diventa invece una uniforme e un simbolo, quindi la funzione è un’altra. Incidentalmente la stessa identica cosa si può dire dei preti cattolici e dei paramenti sacri, vesti indossate comunemente dalla aristocrazia di secoli o millenni orsono e che oggi hanno solo la funzione cerimoniale.

Questi esempi sono ovvi, perché anche chi è abituato a vedere gli uomini col cappello di pelliccia in testa si rende conto che è fuori luogo sotto il sole della Palestina, che è un elemento estraneo ed anti-storico.

Meno evidenti sono certe pettinature e “makeup”, per esempio quelli dei presentatori televisivi e dei politici americani.

Io li guardo e penso che sembrano i pupazzi del ventriloquo, delle marionette, col ciuffo di legno dipinto e le gote cerchiate di rosso. L’esempio più lapalissiano è Trump, famoso per il riporto di capelli improbabile e il colorito arancio della pelle, oltre che per una mimica particolare. Tralasciando ovviamente i contenuti della sua oratoria. Dato che sappiamo come dietro un fenomeno come Trump ci sono grandi investimenti in termini di “marketing”, queste caratteristiche non sono accidentali, spontanee, sono necessariamente studiate a tavolino e riportate con cura giorno per giorno in tutta la comunicazione verso la massa.

Allora ecco due domande. Primo, premesso come abbiamo detto che la gente è diseducata apposta in modo che non abbia capacità di pensiero autonomo ma che sia condizionata all’obbedienza, al conformismo, quale è il contesto di “normalità” in cui passa inosservato il colore arancio di Trump o l’aspetto da marionetta del ventriloquo del presentatore in TV? Oppure, invertendo l’espressione, per quale ragione si propone alla massa un Trump arancione piuttosto che la marionetta?

Non sto evidenziando aspetti estetici perché l’estetica sia rilevante ma perché non mi spiego come sia possibile che questa estetica non venga percepita come “estranea” oppure “forzata”, in altri termini come passi inosservata la parodia su chiunque e qualsiasi cosa. Se un concetto o un comportamento si traducono in parodia significa che, come ho detto in precedenza, sono scollegati dal contesto e non hanno la funzione immediata, apparente, originaria, razionale ma possono averne una cerimoniale, simbolica, irrazionale. Non ha senso portare il cappello di pelliccia sotto il sole della Palestina cosi come non ha senso farsi pettinare da una impresa di costruzioni e farsi verniciare di arancione, indossare giacche con l’appendino dentro oppure non ha senso parlare facendo smorfie.

Mussolini ed Hitler erano la parodia di se stessi, però avevano due scusanti, due ragioni. La prima era che stavano inventando il personaggio del dittatore novecentesco, il dittatore che comunica con la massa. Era una cosa nuova perché erano nuovi gli strumenti tecnologici. La seconda ragione in qualche modo è l’inverso della prima, cioè anche se agli inizi del Novecento si inventava la comunicazione di massa, i dittatori degli inizi dovevano ancora arringare le folle da un palco e questo li obbligava ad esagerare i toni e la mimica per “amplificare il segnale” ed arrivare agli astanti, a quanta più gente possibile.

Direi che la “società aperta” produce una quantità infinita di “mode” che finiscono in parodie. Praticamente ogni singola abitudine della “persona comune” finisce per diventare parodia. Noi siamo la periferia e il fenomeno è in scala ridotta, gli effetti massimi si manifestano negli USA. Infatti guardandoli si finisce per domandarsi per quale ragione gli Americani si mettano cosi di impegno per comportarsi da idioti. Qualsiasi cosa facciano, sono dei “freak”, degli stramboidi, esagerati, fuori contesto, irrazionali. Dal comprare il bottiglione da venti litri di latte al pickup alto tre metri, passando per la pornografia e i tabù sessuali, la produzione continua di nuove sette religiose tutte con la bibbia in una mano e il fucile nell’altra, eccetera.

Ieri ascoltavo un signore americano che spiegava la fissazione degli Americani con Israele, a parte l’azione delle “lobby”, col fatto che i “Cristiani” ritengono che la Terra Santa debba essere tenuta dagli Ebrei perché questo è necessario per aprire le porte del Paradiso ai succitati “Cristiani” quando verrà la Fine del Mondo. Non ho capito. Però non ho fatto il minimo sforzo per approfondire. Infatti ho sperimentato i “Dianetici” e i “Testimoni di Geova” (altrimenti noti come Studenti Biblici) e i “Mormoni”.

Per capirci, i “Dienetici” si rifanno ad una setta fondata da uno scrittore di fantascienza e ritengono di essere discendenti di una specie aliena nativa del pianeta Nibiru condannata da un arci-cattivo galattico a essere privata del corpo e quindi hanno tutta una procedura per gestire l’incollamento più o meno traumatico di questi “spiriti” ai corpi viventi, nonché le memorie del passato a Nibiru che sono state rimosse e bloccate da meccanismi di auto-distruzione che portano alle malattie.

Approfondimento: https://it.wikipedia.org/wiki/Scientology

I Testimoni di Geova sono una emanazione ennesima e tardiva del Protestantesimo per cui alcuni Pincopalla americani si mettono li a leggere la Bibbia, dopo avere selezionato i testi che secondo loro costituiscono la Bibbia “autentica” e sulla base di queste letture decidono quale sia il “vero significato” della “Parola di Dio” e di conseguenza come si devono comportare i fedeli. Non entro nelle dispute teologiche che mi sembrano la cosa più noiosa e inutile, fatto sta che li vedi andare in giro in due con la loro uniforme, che in sostanza è il vestito buono della Domenica, ognuno col borsello a tracolla, un po’ come i Carabinieri di Pinocchio.

Approfondimento: https://it.wikipedia.org/wiki/Testimoni_di_Geova

I Mormoni si rifanno ad un tizio che affermava di avere trovato sepolte vicino casa in America delle tavolette scritte in “egiziano riformato” che dovrebbero contenere una specie di aggiornamento della Bibbia. Per capirci, il signore in questione leggeva le tavolette, evidentemente illuminato dal Signore, dopo averle messe sul fondo di un cappello a cui poi avvicinava il volto. Pare anche che Dio sia un signore che abita sul pianeta Kolob. Anche loro mandano in giro i giovani a fare i “missionari”, però la Nuova Gerusalemme sarà inevitabilmente negli USA.

Approfondimento: https://it.wikipedia.org/wiki/Mormonismo

Niente di nuovo, per carità. Nel senso che in Europa abbiamo avuto secoli di guerre di religione quindi i nostri “Jesus freaks” erano peggio, molto peggio, di quelli americani. Se si va a ripercorrere la storia della Chiesa Cattolica, tanto dal punto di vista della dottrina che del cerimoniale, è un continuo rimescolare il minestrone aggiungendo o togliendo elementi eterogenei presi dai diversi contesti. Però parliamo del passato, un passato che fondamentalmente si è esaurito all’epoca di Voltaire. Non che a me piaccia il cosiddetto “Illuminismo”, che ha creato poi i mostri della moderna Massoneria, la quale, ironicamente, ha sede negli USA che sono il centro dell’Impero. Però è un momento storico che ha avuto il merito di mettere tutto in prospettiva, se vogliamo di “relativizzare” il concetto della Verità.

Concludo il flusso di coscienza. Se uno compra la “mountain bike” e “abbigliamento tecnico” perché i colleghi dell’ufficio ce l’hanno e poi è cosi divertente andare su e giù al parchetto la domenica, mi sembra che sia per riempire un vuoto, per dare un senso all’esistenza. Lo stesso motivo per cui uno si mette palandrana nera e colbacco in Palestina oppure per cui inneggia a Marx ed Engels numi tutelari della Classe Operaia.

Le cose con cui si riempie il vuoto possono essere più o meno perniciose, tanto per i singoli che la collettività. Ci può volere più o meno cinismo e odio per indottrinare le masse ad una cosa piuttosto che l’altra. Però il meccanismo è il medesimo.

Vuoto concettuale, morale e quindi esistenziale, venditori di menzogne e paradossi, gente che si trova a ripetere delle parodie.

La matriosca dei finti tonti

O del prossimo futuro

Non vi sarà sfuggito il fatto che la “editoria” prevede e provvede un regolamento secondo il quale è vietato riportare nelle notizie qualsiasi elemento che metta in cattiva luce gli immigrati.

Leggo sul Corriere che Briatore è stato rapinato da un “ragazzo in monopattino”.

«Sentite questa storia, cosa mi è successo alle 11 del mattino in via Cordusio, zona piazza Affari — esordisce Briatore, 73 anni —. Il mio autista mi sta aspettando fuori dall’auto mentre è al telefono, avevo un appuntamento per un caffè. Arriva un ragazzo extracomunitario in monopattino, apre la portiera, prende il mio zaino e fugge. L’autista se ne accorge ma il ladro ha un vantaggio di 5-6 metri. Per fortuna in zona c’è un capitano della guardia di finanza a cui sarò per sempre riconoscente, che vede la scena e blocca questo ragazzo, recupera lo zaino e lo riconsegna all’autista. Lì dentro avevo tutto, i documenti compreso il passaporto. Me l’avesse rubato avrei dovuto rinunciare al viaggio di domani».

Ora, basta uscire la sera e fare una passeggiata per una qualsiasi parte della “periferia” per vedere che in giro non ci sono Italiani.

Quando va bene si incontrano famiglie di immigrati, la stragrande maggioranza magrebini, con le donne intabarrate e i bimbi che sciamano attorno vocianti altrimenti ci sono capannelli di ragazzi che confabulano nella loro lingua oppure vanno e vengono a gruppi, indaffarati non si sa in cosa.

Se poi si va nella “movida” milanese, peggio che andar di notte, letteralmente, perché è come la luce notturna che attira gli insetti.

I Finti Tonti non vedono che le città italiane vengono ripopolate di stranieri e comunque per definizione è una cosa bella e buona, ce lo ripetono da decenni ormai, che faranno i lavori che gli Italiani non vogliono fare e pagheranno le nostre pensioni.

Ogni tanto capita il Finto Tonto come Briatore, abituato evidentemente alla servitù dei “resort”, che si imbatte in uno di quei “Nuovi Italiani” che la gente normale ha come vicini di casa e si lamenta che Milano è invivibile.

I “Nuovi Italiani” che non partono dal loro villaggio con l’idea di venire a fare i lavori che gli Italiani non vogliono fare per pagare la pensione agli Italiani, vengono con l’idea del Paese del Balocchi dove tutti sono ricchi senza lavorare, dove le donne sono facili, dove un ragazzo intraprendente ha la strada spianata.

I Finti Tonti fanno finta di non sapere che l’Italia per gli immigrati non è il “rifugio” del “profugo” che “fugge dalla guerra” e nemmeno l’occasione di emancipazione per derelitti, l’Italia è terra di conquista.

D’altra parte è evidente che non si può pretendere dagli stranieri il rispetto delle cose e delle persone che non hanno nemmeno gli Italiani, considerato che l’Italia repubblicana non è fondata sui “Valori della Resistenza” come vuole la predicazione ipocrita ma è fondata sulla Mafia, sul Vaticano e sul Comunismo, i tre “centri di potere” su cui potevano fare leva gli Alleati per la “ricostruzione” tramite abituale Regime Fantoccio.

Partendo dalla composizione etnica e culturale relativamente eterogenea, vedi “Questione Meridionale”, l’Italia nasce dal paradosso di dovere ri-creare una Nazione sulla base di teorie e prassi anti-nazionali.

La Mafia è evidente, il Vaticano è la sede della Chiesa Cattolica, cioè “universale” e la DC comunque riferiva agli USA, il PCI era eterodiretto dall’Unione Sovietica.

Quando gli stranieri arrivano in Italia trovano una situazione in cui ognuno è convinto che le “regole” siano un fatto personale, ognuno ha le sue e comunque arrivano fino alla soglia di casa, oltre è “terra di nessuno” e non c’è legge.

Poi abbiamo anche il coraggio di mettere in scena la commedia dello “Orgoglio Nazionale” e facciamo finta di essere “indignati” se lo straniero piscia sui monumenti, quando noi per primi lo facciamo se nessuno guarda oppure lo smontiamo per rivenderlo.

Offro una visita guidata al signor Briatore per le strade della mia città, nel caso voglia vedere come è davvero il mondo della “gente normale” che lui ha lasciato molto tempo fa.

Chiamare in causa il sindaco di Milano, il signor Sala, è solo l’ennesimo esercizio di stile, dato che Milano è cosi per convinzione e Sala fa esattamente quello che gli elettori si aspettano da lui, ne più ne meno.

D’altronde, non potrebbe fare altro nemmeno se volesse.

Infatti che l’Italia venga ripopolata di immigrati è una decisione presa in sedi sovranazionali e ci viene imposta, con le buone o con le cattive.

Ai Finti Tonti non sembra strano che la Costituzione, chiamata sempre in causa a sproposito come le Sacre Scritture e “Dio lo vuole”, sia stata subordinata tempo fa proprio alle direttive di quelle sedi sovranazionali di cui sopra, con un ovvio paradosso che finisce per togliere ogni senso e valore allo Stato e alla Democrazia.

D’altra parte è ovvio, no?

Il concetto di “sovranazionale” implica che non possa esistere la Nazione.

Se non esiste Nazione non può esistere democrazia a meno di non immaginare una assemblea che includa l’intera Umanità.

Quindi i Milanesi non trovano assurdo comprare il SUV e poi non poterlo usare perché il traffico e l’inquinamento.

Non lo trovano assurdo perché è come votare un Partito che poi incarica un delegato al Parlamento e il Parlamento che dovrebbe essere il Potere Legislativo in realtà non ha il potere di decidere nulla, nemmeno per il Bilancio.

Da cui tutti i discorsi surreali in stile “Movimento” sulla “democrazia diretta” e le “riforme costituzionali” per eliminare il Bicameralismo e ridurre il numero dei Parlamentari.

Se non c’è Nazione non c’è Stato e non c’è Parlamento.

Facciamo un servizio Web dove uno si registra e poi può rispondere ai sondaggi, il resto sono forniture con un canone da pagare.

La Volontà di Dio

Della follia.

Ennesimo giro di giostra in Terrasanta.

Il contesto è quello della convivenza forzata di due popoli che reclamano la stessa terra perché gli è stata promessa da Dio e ognuno vorrebbe vedere l’altro sparire perché la sola presenza risulta blasfema.

I “Palestinesi”, un termine ambiguo che descrive genericamente gli abitanti di un’area dove nella remota antichità vivevano delle genti venute dall’Egeo conosciute come “i Filistei”.

Gran parte di questi “Palestinesi” è di religione musulmana. Purtroppo una delle conseguenze della Globalizzazione è stata che, messe a contatto con le “Democrazie Occidentali”, le popolazioni di fede musulmane invece di fondersi nella “contemporaneità” che ci racconta il Politically Correct massonico, hanno preso la direzione opposta.

Cioè ovunque dilaga il “fondamentalismo”.

Il “fondamentalismo” è stata la conseguenza delle “Primavere Arabe” perché non di primavera si trattava, era l’autunno che procede l’inverno.

Del “fondamentalismo” ne esistono due varianti, quello “sunnita” finanziato dagli Emiri del Petrolio e quello “sciita” che fa riferimento alla teocrazia iraniana. Difficile farsene una ragione perché il fondamentalismo religioso non ha premesse razionali e di conseguenza non ha uno scopo razionale. Nella tradizione cristiana per trovare una condizione vagamente simile bisogna andare al Medio Evo. Con una differenza fondamentale, la Cristianità si è evoluta attraverso il sincretismo, cioè assorbendo elementi di altre religioni e delle filosofie, nello stesso tempo esisteva nel contesto della tradizione della Amministrazione e del Diritto romani, da cui la celebre separazione tra quello che è di Cesare e quello che è di Dio. Invece il fondamentalismo musulmano non ha ne un contraltare ne moderazione.

Allora, ai “Palestinesi” è sembrata una buona idea uscire dalla loro “riserva indiana” per andare ad infierire sugli Ebrei. Ammazzare e torturare quanto più possibile. Da parte israeliana leggevo i riferimenti alle persecuzioni in Europa. Un confronto palesemente privo di senso per la ragione evidente che in Europa gli Ebrei erano vessati da tutti e non potevano in nessun modo reagire. Il loro sterminio, per quanto odioso, aveva una sua logica. Viceversa, l’unico risultato che otterranno i “Palestinesi”, passata l’euforia delle invocazioni ad Allah con le teste mozzate, sarà quello di scatenare la rappresaglia biblica di un apparato militare che, per quanto rammollito dalla illusione della mediazione tecnologica, comunque esiste solo a quello scopo.

E’ lo stesso paradosso inconcepibile per cui la propaganda russa, ripetuta da certi portavoce prezzolati in “Occidente”, sostiene la necessità di ammazzare gli Ucraini per salvargli l’anima, che è “anima russa” ma loro non ne sono consapevoli perché sviati dal neo-nazismo ispirato dai burattinai della NATO. Si otterrà l’effetto opposto, se prima l’identità nazionale ucraina era incerta, l’invasione russa l’ha determinata e definita. Se prima c’era malanimo tra alcuni Ucraini e Russi ora c’è un odio inconciliabile che durerà per generazioni. Un odio che poi si trasferirà per osmosi a tutti i Popoli che nel presente o nel recente passato sono stati soggetti del “Mondo Russo” e che necessariamente cercheranno la protezione della NATO per non trovarsi ad essere “salvati da se stessi” nel prossimo futuro.

Allo stesso modo, la strage di Ebrei nella modalità delle razzie dei nomadi ringalluzzisce lo scemo del villaggio ma tecnicamente poteva funzionare coi nomadi, appunto, che non hanno case e sono inafferrabili. Nel caso di questi giorni i “razziatori” sono rimasti sul luogo della carneficina ad aspettare l’inevitabile arrivo degli armati di Israele oppure sono rientrati con le loro prede vive e morte nella “riserva indiana”, dove aspetteranno un altrettanto inevitabile assedio.

Mi sembra ovvio che dietro questa alzata di ingegno che costerà le vite di migliaia di Ebrei e di “Palestinesi” non ci sia nessuna idea di addivenire ad un diverso e migliore stato di cose per la Palestina, al contrario, c’è la logica del “tanto peggio, tanto meglio” che fa gli interessi di chi tira le fila del fondamentalismo religioso. Perché è questo il trucco, si promette il paradiso nell’aldilà o in un futuro che equivale all’aldilà solo se si crea l’inferno sulla terra applicando precetti e rimettendo in scena episodi di un remoto passato. Un remoto passato che è il “refugium peccatorum” perché allo scemo del villaggio è raccontato come la Età dell’Oro.

Esiste il detto “se non puoi batterli, fatteli amici”. Perché è ovvio che non avrebbe senso dire “se non puoi batterli, ammazzagli la famiglia”. Appunto, non avrebbe senso perché non puoi batterli, puoi farli incazzare. Anche come “vendetta” di torti subiti, una vendetta che può avere solo la conseguenza di giustificare anzi determinare necessariamente ulteriori e maggiori torti. E’ tutto una follia, nel quadro folle della Terrasanta. Gli avi che intrapresero a più riprese le “Crociate”, che all’epoca non si chiamavano cosi, ad un certo punto ebbero la furbizia di fare il calcolo economico e scegliere quello che gli Americani direbbero “cut the losses”, cioè accettare di subire delle perdite pur di non subirne inevitabilmente delle maggiori. Perché va bene “Dio lo Vuole” ma mantenere un corpo di spedizione in Terrasanta aveva dei costi e delle difficoltà logistiche per gli Europei del Medioevo che portavano a pensare che forse Dio si sarebbe accontentato di qualcosa di meno.

Da noi va di moda parlare di “Pace” e quindi si arzigogola sulla faccenda dei “due Stati” e di come favorire la convivenza tra Ebrei e “Palestinesi”. Gli Ebrei sappiano bene che fintanto che esisterà Israele non ci sarà nessuna “Pace”, solo dei periodi di tregua tra una strage e l’altra. Lo sanno e scelgono di rimanere li, farsi ammazzare pur di avere poi la capacità di ribattere con la Legge del Taglione e questo è il loro domani. Con la variante logica conseguenza di non aspettare per farsi ammazzare, forse è meglio essere proattivi, per cui qualche bombetta cade negli angoli della Palestina quando nessuna guarda. A volte partono degli aerei da Israele per andare a bombardare dei reattori nucleari in Iran. Guarda un po’.

I Musulmani, in tutto il mondo, perché i “Palestinesi” sono dei poveri burattini le cui vite dipendono dai finanziamenti dall’estero e quindi sono subordinate alle direttive, non concepiscono l’idea della “Pace” perché dovrebbero ammettere che l’Islam non gli da la ricetta per la felicità in questa vita. Non potendo fare i conti con la realtà che li vede nemici di se stessi, scelgono la spiegazione del “Nemico Esterno”, da cui l’idea della “guerra permanente”, cioè la “Jihad”, che potrà avere fine solo quando non ci sarà più un “infedele” sulla Terra. Paradosso e follia, chiudendo il cerchio con la Russia, perché è una “guerra permanente” che origina dalla constatazione della propria inferiorità permanente quindi ha la sconfitta permanente come premessa.

Non ci sono soluzioni.

Meglio, non ci sono soluzioni che abbiano premesse realistiche e costi sostenibili.

Romani

Delle ragioni della fissazione sulla storia di Roma.

Riassunto delle precedenti puntate. Il “neo-classicismo” e l’ossessione per la “romanità” dipendono dalla esigenza per chi ha l’ambizione di creare un qualche “impero” di nobilitarsi tramite il riferimento ad antenati illustri, ad un passato glorioso. Non importa se è tutta una cosa inventata, di fantasia, l’importante è che, a forza di ripetere di continuo, la gente alla fine ci creda, lo assuma al solito come “dato di fatto”.

Ci sono diversi esempi ovvi. A Milano costruirono un finto “arco di trionfo” in onore di Napoleone imperatore, con tanto di viale prospettico che puntava verso Parigi. La romanità fu poi ripescata dagli intellettuali del Risorgimento per dare un senso all’Italia unita e da li passò alla propaganda che doveva motivare gli Italiani del Piave e dal Piave si arrivò necessariamente al Fascismo. Contrariamente alla vulgata, le scuri con attorno le verghe, cioè i “fasci”, non simbolizzavano il Popolo e il Senato, invece erano il simbolo della Magistratura, perché le verghe servivano per le punizioni corporali dei condannati e le scuri per la decapitazione. Anche i Tedeschi del Novecento, riprendendo certe idee dei loro antenati, pensavano di essere destinati a rifondare l’Impero Romano, il famoso “Terzo Reich”. Dopo quello antico e il Sacro Romano Impero. Da cui un rapporto ambiguo e concorrenziale con la “romanità” di Mussolini.

Oggigiorno la fissazione per la “romanità”, che viene martellata di continuo sulle masse disinformate e diseducate dipende dalla idea che gli USA siano la “Nuova Roma”.

Date le ragioni della Massoneria Apolide non può essere una “romanità” autentica, nel senso di coerenza storica. E’ necessariamente una versione stravolta che deve essere conforme all’attuale “Politically Correct”.

Ecco quindi che il signor Cazzullo viene invitato in un “talk show” sulla rete La7 a raccontarci di come i Romani fossero “inclusivi” e assolutamente non “razzisti”. In sostanza Cazzullo ci vende una specie di “Roman Dream” tale quale allo “American Dream” e lo “jus soli” e il “migrante”. Prima ancora il signor Angela, con l’autorità di chi racconta i documentari della RAI, mi dice di come i Romani fossero tutti “bisessuali” e i pochi “eterosessuali” fossero guardati male. Le donne romane “emancipate”, eccetera.

Non è questa la sede per un trattato storico sui mille anni dei Roma. Faccio solo poche considerazioni elementari. Primo, i Romani consideravano normale il genocidio e l’hanno entusiasticamente praticato per tutta la loro storia. La “potenza di Roma” si concretizzava nell’invadere le terre degli altri Popoli, sterminarne la maggior parte ed in particolare le persone colte in modo da eradicarne la cultura, rendere schiavi i superstiti per deportarli in giro per i dominii romani a lavorare nei latifondi. La Pax Romana consisteva nel fare il deserto, tabula rasa e poi colonizzare ripetendo all’infinito lo stesso modello, tanto che l’Europa antica era costellata di città romane tutte uguali, costruite ex-novo.

La “cittadinanza romana” non veniva concessa per filantropia a chi entrava nei dominii di Roma, non era “accoglienza” ed “integrazione”. Al contrario, la cittadinanza veniva estesa agli abitanti delle terre “romanizzate” col sistema descritto sopra, cioè terre in cui la “romanità” veniva imposta con la spada, chi resisteva veniva ucciso, i familiari fatti schiavi e la sua terra assegnata a qualcun altro. Non a caso i militari venivano premiati proprio con la spartizione delle terre conquistate.

Gli antichi non scelsero di parlare tutti latino perché era una bella lingua o per convenienza, dovendo commerciare o studiare. Parlavano latino perché era la lingua del conquistatore e la loro lingua, se non era dimenticata perché la popolazione sterminata, diventava un dialetto parlato in casa ed estromesso da tutte le occasioni pubbliche ed ufficiali.

Veniamo al concetto della “razza”. Il fatto è che tra l’assoluta normalità del genocidio praticato dai Romani e il genocidio praticato dalle Potenze europee degli imperi coloniali c’è una differenza. Il Cristianesimo.

Infatti gli Europei contemporanei non discendono dai mille anni di Roma, nemmeno gli Italiani. Discendono dai successivi mille anni del Medioevo.

Durante il Medioevo tutti gli Europei erano cristiani. Di una fede cieca ed assoluta, in mancanza di altri riferimenti. Quindi avevano la necessità di giustificare le proprie azioni davanti a Dio. Il famoso “Dio lo vuole” delle Crociate o il “Gott mit uns” dell’Ordine Teutonico. L’alternativa era la colpa, il pentimento e l’espiazione, per cui i ricchi scontavano i peccati attraverso le donazioni alla Chiesa.

La “razza” è un concetto necessario alle colonie europee, infatti rende conto ai Cristiani della ragione per cui è legittimo impossessarsi delle terre altrui e asservire il prossimo. Dio ha creato le “razze” quindi ha prestabilito un determinato ordine nel mondo. Nel creare gli imperi coloniali gli Europei non facevano che attuare il disegno divino. Altrimenti per quale ragione quando gli Europei arrivano nelle Americhe loro hanno corazze di acciaio e archibugi e gli indigeni invece non conoscono la ruota e usano armi con le punte di pietra scheggiata? E’ evidente che gli uni sono predestinati a dominare e gli altri ad essere sottomessi. Per non parlare dei tratti somatici. Tutti sanno che Gesu era un franco alto, biondo, coi capelli lunghi, barba lunga e baffi. Basta guardare i dipinti e i crocefissi nelle cattedrali. Niente di più diverso dagli Africani i quali poi non hanno città e templi ma vivono vicino alla terra. Dio ovviamente predilige gli Europei.

I Romani non avevano bisogno di scuse come la “razza” per sterminare i Popoli, semplicemente era il predatore che divora la preda, un meccanismo naturale. Cosi come, venendo alla omosessualità e, incidentalmente, alla pedofilia, era naturale che il forte si imponesse sul debole, quindi il romano, quando non distingueva tra uomini, donne e bambini, doveva sempre essere il soggetto dominante su un oggetto dominato. Viceversa, la debolezza, il farsi dominare da altri, era indegno del romano. Quindi altro che “amore libero”. Tra l’altro i Romani non praticavano la Colpa dei Cristiani, il peccato. Praticavano invece la Responsabilità, l’idea che l’uomo fosse libero quando avesse la facoltà di determinarsi e di conseguenza gli si potesse chiedere conto delle sue azioni.

I Romani inventarono anche il concetto di “Guerra Giusta” solo che non era la guerra motivata dalla Colpa cristiana o dalla presunta volontà di Dio, era la guerra “legale”, giustificata da qualche documento romano. La condizione tipica partiva da Roma che stabiliva un trattato con un certo Regno, questo lamentava l’aggressione di un Regno vicino, i Romani intervenivano e sterminavano “legalmente” gli aggressori. Previo, ovviamente, invio di ultimatum. Oppure i Romani imponevano determinati tributi ad un certo Regno, le condizioni non venivano rispettate, magari i rivoltosi se la prendevano con un delegato romano, i Romani sterminavano gli ingrati.

Mi fa ridere questa idea “new age” dei Romani, una società dove non solo c’erano schiavi ovunque, nei campi e nelle case ad accudire i proprietari ma nel clan il “Pater Familias” aveva diritto di vita e di morte. Immaginiamoci quanto potessero essere “emancipate” le donne se per i figli maggiorenni si doveva mettere in scena una vendita fittizia davanti al giudice per “e-manciparli”, cioè sottrarli alla proprietà del padre.

Torno all’inizio. La ossessione per la “romanità” dipende dalla ossessione per l’impero. Tanto che anche i Russi, nei loro deliri, affermano che Mosca sia l’ennesima incarnazione di Roma per via dei rifugiati bizantini arrivati li dopo la caduta di Costantinopoli. Guarda caso, anche li, aquila imperiale, bicipite.

La TV italiana ci racconta della nostra romanità fantastica solo per legittimare il nostro stato di provincia imperiale e farci ingoiare, come già detto, tutte le direttive della Massoneria Apolide.

Guerra di corsa e famiglia

Delle menzogne e dei paradossi.

Secoli fa, all’alba degli imperi coloniali, i Regni europei si fecero venire una brillante idea per moltiplicare le proprie flotte militari. Invece di spendere soldi della Corona, diamo una “patente” agli armatori privati che li autorizzi ufficialmente a costruire ed armare navi da guerra per poi mandarle in giro per il mare ad attaccare e catturare le navi mercantili degli altri Regni. In cambio questi privati avrebbero poi spartito il bottino con il Re.

Si chiamava “guerra di corsa” e le navi “corsare”. A differenza dei pirati, che erano criminali ricercati da tutte le Marine nazionali, le navi corsare venivano allestite e rifornite alla luce del sole nei porti del Regno. Vi tornavano col bottino che veniva poi regolarmente messo sul mercato e spartito con la Corona. In teoria i “corsari” erano tenuti a “regole di ingaggio” più simili alle leggi di guerra dell’epoca, invece di essere tagliagola.

Addiveniamo quindi alla attualità, il Governo tedesco finanzia una flotta di navi dette “ONG” che vanno in giro a raccogliere finti naufraghi per portarli nei porti italiani.

Cominciamo dall’inizio. Chi sono i naufraghi. Persone che pagano certe organizzazioni criminali per essere portati, in maniera più o meno comoda ed efficiente, attraverso confini nazionali, foreste, deserti e mari, fino ad arrivare in Europa. Perché pagano le organizzazioni criminali e affrontano viaggi lunghi e scomodi, a volte pericolosi, invece di prendere l’aereo? Perché non hanno i documenti e i permessi per valicare i succitati confini nazionali e per soggiornare nei diversi Paesi.

La premessa necessaria è che dall’epoca delle caverne le persone distinguono un “noi” e un “loro”, tanto che nelle culture tribali il “loro” di solito è una parola che indica uno stato non-umano, bestiale. Un po’ come i “barbari” parola onomatopeica che stava per “quelli che abbaiano” (invece di parlare). Gli Stati nazionali quindi esistono sulla base della distinzione tra un “noi”, i cittadini di quello Stato che in conseguenza hanno certi diritti e certi doveri e tutti gli “altri”, che non godono degli stessi diritti e non hanno gli stessi doveri. La cittadinanza si può acquisire in vari modi ma è implicito nella idea di Stato nazionale che la cittadinanza sia un privilegio sotteso alla distinzione tra “noi” e “loro”.

La Massoneria Apolide ha deciso che bisogna realizzare lo Uomo Unico cancellando Popoli, Nazioni e Stati. Raggiunge lo scopo riducendo al minimo le nascite dei Popoli da sopprimere e aumentando al massimo le nascite delle masse da spostare tramite le “migrazioni” per poi colonizzare il mondo e alla fine ottenere il famoso “meticciato”. Nota, la parola “meticcio” viene dalle colonie spagnole del Sud America e indica un incrocio di “razze” diverse, per esempio un europeo e un africano o un africano e un americano. Gli incroci andavano ad occupare gli stati intermedi tra una “razza” e quindi una casta e l’altra, quindi l’incrocio tra europeo ed africano era considerato “superiore” all’africano e “inferiore” all’europeo. L’europeo era il padrone della piantagione, il meticcio era il funzionario e l’africano era lo schiavo o il servo della gleba.

Perché la Massoneria Apolide vuole ottenere il “meticciato”? Per cancellare le radici e quindi le identità individuali, sostituendole con la propria educazione e programmazione. Il “meticcio” nelle intenzioni della Massoneria è Uomo Unico, con le stesse idee e comportamenti condizionati in tutto il mondo. Nel contempo, frammentando la società in caste, perché la società “meticcia” non è omogenea, tutto il contrario, si ottiene una conflittualità perenne e onnipresente che assorbe e neutralizza ogni dissenso e ogni opposizione.

Le “migrazioni” si possono giustificare solo cancellando l’idea di Popolo, Nazione e Stato. Quindi stabilendo che il cittadino di una Nazione non ha alcun diritto di reclamare un dato lembo di terra come proprio. La terra è di tutti e tutti possono andare e venire liberamente. Non ci devono essere confini.

Ci troviamo nella condizione paradossale per cui lo Stato continua a chiedere agli ex-cittadini di pagare le tasse, sottostare alle leggi, adempiere ai propri doveri di cittadinanza mentre nello stesso tempo dichiara di non esistere in quanto Stato e quindi di non avere il diritto-dovere di imporre restrizioni o obblighi ai nuovi-cittadini, cioè a chi decide di entrare nei confini nazionali e di soggiornare.

Torniamo indietro. Il “migrante” viene allettato dalla propaganda distribuita dalla Massoneria tra le masse coltivate appositamente nei loro allevamenti. Si convince che in Europa tutti siano ricchi senza faticare e che bionde vogliose non aspettino altro che abbracciarlo. Gli viene detto che però, fino a che si mantiene questa finzione degli Stati, fino a che non saranno definitivamente aboliti in omaggio ai “diritti umani”, non ha il permesso legale, quindi deve imporsi sugli Stati in maniera illegale. Da cui l’ovvia connessione coi criminali, che lo fanno di mestiere. Il “migrante” non obbietta. Non pensa affatto di avere il diritto di “migrare”, capisce benissimo che è una cosa illegale e infatti paga, mente, imbroglia, fa qualsiasi cosa. Paga investendo il capitale familiare, perché sono convinti che una volta conquistato l’eldorado, sarà la manna per tutti. Questo, incidentalmente, rende conto del perché nessuno o quasi torna indietro. Sarebbe un disastro economico per la famiglia e una idea di rinuncia e fallimento inconcepibile.

Perché la Germania finanzia una flotta corsara per portare migranti africani in Italia? La scusa ufficiale è che questi si mettano in mare per disperazione ed incoscienza e a metà strada facciano “naufragio” e bisogni soccorrerli. Idea infantile e ridicola, i “migranti” non sono scemi. Infatti ce ne sono decine di milioni in Europa e quelli che muoiono prima di arrivare sono una frazione insignificante. Altrimenti non avrebbe senso pagare per il trasferimento.

Il fatto è che i “migranti” non sono tutti uguali. Ci sono quelli che pagano di più o di meno, ci sono vari etnie di “migranti” che si combinano con varie etnie di criminali, eccetera. Il risultato è che ogni tanto i criminali decidono di ammazzarne un po’ per mantenere la commedia del “naufragio”, alimentare la propaganda dei Media sulle “tragedie” e le “ingiustizie” e quindi, torniamo al punto, sostenere la necessità di cancellare Popoli, Nazioni e Stati, prima da un punto di vista concettuale, abolendo o neutralizzando le leggi e poi dal punto di vista demografico.

Ora, ci sono due ipotesi sulla Germania. Una è che stiano facendo un giochino scemo per benestanti col complesso di colpa, facendo pagare le conseguenze agli Italiani. L’altra è che la Massoneria abbia il controllo del Governo tedesco e l’Italia si trovi incidentalmente sulla strada dei loro obbiettivi. Da noi il Governo manda in giro gli autobus di notte per distribuire “migranti” in tutti i Comuni di Italia e mettere la gente ottusa, massacrata dal lavaggio del cervello, davanti al fatto compiuto. Chissà come fanno in Germania per ripopolare con gli immigrati in maniera discreta, senza quelle scene da girone infernale che vediamo nei nostri porti.

Famiglia. Una catena di supermercati commissiona una pubblicità che riprende il tema di cento commedie americane, cioè i figli che si inventano dei sotterfugi per ricongiungere i genitori separati. Apriti cielo.

La pseudo-polemica creata dai Media su quella pubblicità è qualcosa di patologico. Tanto per il contenuto, che è un esercizio di scuola visto e rivisto, quanto per le reazioni isteriche. E’ una specie di excusatio non petita di dimensioni astronomiche.

Torniamo al discorso precedente. Per sopprimere i Popoli bisogna che non nascano bambini e che si interrompa il passaggio da una generazione all’altra. Quindi, certo aboliti i congiuntivi, bisogna abolire l’idea del padre, della madre, dei figli, dei giovani e dei vecchi, del passato, del presente e del futuro. Bisogna abolire la memoria per impedire l’immaginazione. Risultato, paralisi, agonia ed estinzione.

Ormai siamo al punto che si impone una idea criptica degli Anni Settanta, incubata a lungo dalla Massoneria, per cui non solo non c’è differenza tra Bestia e Uomo ma la Bestia è buona, nobile, il bene, mentre l’Uomo è cattivo, perverso, il Male. Cerchi concentrici, non solo tutti i mali del mondo sono del Patriarcato, incidentalmente esclusi i “migranti” ed esclusi gli omosessuali, anche se certe “femministe” si lagnano che i transessuali vogliano colonizzare le loro toilette ma i mali del mondo sono degli esseri umani e facciamone pure concime.

Se l’essere umano è merda, non c’è motivo per non trattarlo come materia su cui fare ogni esperimento immaginabile e trasformarlo in qualsiasi prodotto utile. Eliminare l’idea della “famiglia del Mulino Bianco”, orrore e perversione, l’amore abita nei laboratori delle cliniche dove si espiantano e impiantano parti umane e dove si trattano embrioni. I bambini si ordinano dal catalogo e comunque te li assegna un ufficio comunale. Non si può fare le salsicce col povero cinghiale ma si possono fare col “cinquantenne, maschio, bianco” che ogni tanto riappare nei discorsi dei capoccia del PD, i quali sono pagati per ripetere gli slogan dettati dalla Massoneria. In perfetta assonanza con tutta la produzione di intrattenimento, film e telefilm, che servono a ridefinire la “cultura di massa”.

Ucraina

Della agonia dell’Occidente.

La prima ragione che contraddice l’esistenza di Dio è l’esistenza del Male. Lascio al lettore l’approfondimento. Fatto sta che sulla guerra in Ucraina leggo e sento cose cosi immorali e illogiche che richiedono una perversione, una religione del Male.

Primo fatto ovvio e banale. Ci sono molti, partendo da “opinionisti” come Fusaro arrivando ai commenti “anonimi” su Internet, che appellano il Presidente ucraino “guitto” o “comico”, con l’ovvia intenzione di ridicolizzarne e sminuirne la figura.

Dico, guardate il Presidente della Repubblica italiano, su cui non posso esprimere le mie vere opinioni perché incorrerei in un reato. Ogni volta che apre bocca non fa che propagare i dettami del “politically correct” sovranazionale e “globalista” che presuppongono la cancellazione dello Stato, della Nazione e del Popolo italiano, contravvenendo palesemente al suo dovere istituzionale. Lo fa perché da tempo ci hanno imposto la supremazia del succitato “politically correct” nella forma vaga e indefinita del “Diritto internazionale” sulla Costituzione e quindi sul Diritto nazionale, oltre ovviamente la supremazia delle “istituzioni internazionali” sulle nostre. In piccolo siamo davanti ad un paradosso simile a quello citato all’inizio, cioè l’esistenza di Dio e l’esistenza del Male o la normalità del Male.

A parte la contraddizione di un Presidente che agisce contro il Popolo che dovrebbe rappresentare, immaginiamoci che l’Italia fosse invasa da un avversario enormemente più forte. Cosa direbbe e farebbe il Presidente della Repubblica italiana di meglio rispetto a Zelensky.

Di più, cosa farebbero gli Italiani. Vogliamo ricordarci gli ultimi eventi storici? L’Italia si costituisce in Nazione col Risorgimento, cioè con le Guerre di Indipendenza e le campagne di annessione con cui i Savoia si impossessano degli altri Regni d’Italia. Regni che si costituirono nel corso di guerre coloniali delle Potenze europee che si avvicendarono nel corso dei secoli. Come scriveva Dante nel Trecento, “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!”. La Unità si fece non tanto con la forza delle armi, che i Savoia non avevano ma con la diplomazia e gli accordi, più o meno aperti, con le stesse Potenze per le quali l’Italia era ancora un dominio coloniale. Quindi le Guerre di Indipendenza avrebbero visto i Savoia soccombere se non fosse stato per il sostegno limitato della Francia, cito: “In seguito agli accordi di Plombières (21 luglio 1858), il primo ministro del Regno di Sardegna Cavour promise all’imperatore francese Napoleone III la cessione della Savoia in cambio del suo appoggio alla politica di unificazione italiana condotta dalla monarchia sabauda.” – “Nel frattempo il quadro internazionale cambiava e l’Inghilterra si mostrava favorevole a una situazione italiana dove la Francia non avrebbe avuto alcun peso mentre uno Stato unitario italiano poteva costituire un valido punto d’equilibrio in Europa sia nei confronti della Francia che dell’Austria”.

La Grande Guerra. “L’Italia, pur restando neutrale, era in cerca dei migliori vantaggi territoriali in cambio di un proprio intervento: l’8 aprile 1915 offrì di affiancare in guerra le potenze centrali se le fossero stati ceduti Trentino, isole della Dalmazia, Gorizia, Gradisca e riconosciuto il “primato” sull’Albania. Una settimana dopo l’Austria-Ungheria rifiutò le condizioni e l’Italia fece richieste ancora più gravose alle potenze dell’Intesa, che si dissero disposte a intavolare delle trattative” – “Alla fine del 1914 il ministro degli esteri Sidney Sonnino avviò contatti con entrambe le parti per ottenere i maggiori compensi possibili e il 26 aprile 1915 concluse le trattative segrete con l’Intesa mediante la firma del patto di Londra, con il quale l’Italia si impegnava a entrare in guerra entro un mese, in cambio di concessioni territoriali. Il 3 maggio successivo fu rotta la Triplice alleanza, fu avviata la mobilitazione e il 24 maggio fu dichiarata guerra all’Austria-Ungheria, ma non alla Germania, con cui Antonio Salandra sperava, futilmente, di non guastare del tutto i rapporti”.

Otto Settembre. “La fuga di Vittorio Emanuele III e di suo figlio Umberto, dei vertici militari e del Capo del governo Pietro Badoglio, dapprima verso Pescara, poi verso Brindisi, nonché la confusione, provocata soprattutto dall’utilizzo di una forma che non faceva comprendere il reale senso delle clausole armistiziali e che fu dai più invece erroneamente interpretata come indicazione della fine della guerra, generarono ulteriore confusione presso tutte le forze armate italiane in tutti i vari fronti sui quali ancora combattevano: lasciate senza precisi ordini, andarono allo sbando” – “Galli della Loggia ha intitolato un suo libro del 1996 La morte della patria, facendo di questa tesi l’argomento dell’intero libro. Ha in particolare approfondito come la Resistenza non abbia potuto creare un nuovo sentimento nazionale perché era divisa fra più “anime”, alcune delle quali di sentimenti più internazionalisti, se non addirittura contrari agli interessi nazionali”.

Si chiude il cerchio, l’Italia occupata prima dai Tedeschi e poi dagli Angloamericani, al netto della retorica vuota, non può essere Patria, non può essere Popolo, Nazione, Stato. Invertito il Risorgimento, ripercorsa l’Italia in lungo e in largo dai lanzi delle Potenze straniere, l’Italia torna ad essere quella che vedeva Metternich: “La parola “Italia” è un’espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle”. Che poi all’epoca l’Italiano era una lingua letteraria artificiale, gli Italiani parlavano le loro lingue locali.

Quindi, ancora, il Presidente della Repubblica fondata dagli occupanti sulla Mafia, sul Vaticano e obtorto collo sul PCI, come tutte le Istituzioni dello pseudo-Stato, può essere solo un Vicerè, il governatore di una colonia.

Secondo fatto ovvio, chi sono gli Italiani? Immaginiamoci come reagirebbero gli Italiani del 2023 alle prese di un esercito invasore. Quante ore o minuti resisterebbero le Forze Armate lasciate a se stesse? Cosa farebbero gli abitanti delle città con i carri armati per le strade? Infatti gli stessi che danno del “guitto” a Zelensky non si vergognano di insultare confusamente gli Ucraini che resistono accusandoli di crimini fantasiosi, l’ultima che ho sentito è che espiantano gli organi dei loro stessi bambini. Quando non denigrano o insultano gli Ucraini, più prosaicamente ricadono nella considerazione che non ci conviene sostenerli perché cosi facendo, oltre spendere i nostri soldi, provocheremmo i Russi, che al contrario degli Ucraini sono pieni di virtù e soprattutto possiedono arsenali e capacità militari inauditi.

Tutto questo è solo una ripetizione meccanica di slogan propagandistici che, secondo antica abitudine, cadono dall’alto su una massa acefala e condizionata alla servitù clientelare. Gente che da una parte manifesta i vizi atavici che sono ancora quelli del bordello dell’epoca di Dante, dall’altra vive in maniera infantile il parossismo edonista-narcisista imposto dal condizionamento massonico che comincia negli Anni Settanta. La guerra in Ucraina deve essere rimossa perché disturba l’andamento altalenante del godere e della frustrazione tipici “quieto vivere”, si lavora e si fatica per il pane e per la fica e obbliga ad assumere una posizione morale in un mondo dove non deve esistere nessuna morale e le persone pensano solo alle fatture e alle vacanze o all’iPhone.

La verità è che gli Italia e gli Italiani non valgono l’Ucraina e gli Ucraini. Ancora, è ovvio e banale. Gli Ucraini si trovano a combattere la loro Guerra di Indipendenza per realizzare il loro Risorgimento. Noi ce l’abbiamo alle spalle, molto lontano. Gli Ucraini vogliono essere Popolo, Nazione, Stato, noi vogliamo essere “Cittadini del Mondo”, batterie umane di Matrix, automi della “Globalizzazione”. Loro combattono una guerra e noi andiamo al fallimento a forza di squallidi sussidi, pensioni, vitalizi. Loro hanno Azov, che in pratica sono i Garibaldini ucraini e noi abbiamo il Reddito di Cittadinanza che promette a tutti di non lavorare e dedicarsi alla musica, alla danza, alla poesia.

I nostalgici dell’Unione Sovietica e i “marxisti” li capisco, cioè li compiango come poveri malati di mente che per il loro e altrui bene dovrebbero stare chiusi. Quello che trovo invece insopportabile è la cosiddetta “destra”, che da sempre si atteggia in maniera patetica senza considerare che se lasci la via vecchia (USA – NATO) per la nuova, qualsiasi cosa sia questa “nuova via”, devi avere le idee per progettarla e la virtù, la forza, per edificarla. Io vedo solo dei nanetti per competenze, talento e morale che alla fine non sono affatto alternativi ma perfettamente uniformi alle direttive massoniche per lo Uomo Unico da cui al post precedente. Gente che più o meno consciamente vede in Putin la reincarnazione del Duce e quindi una specie di vendicatore dell’ Otto Settembre. Sopra una triste salsa di terzomondismo perché “Terza Via”.

Massoneria Apolide e nuovi Servi della Gleba

Di come le elite massoniche stanno creando lo Uomo Unico facendo tabula rasa e mescolando le carte.

L’esercizio è facile ed immediato. Si guarda il sito del Corriere oppure si guarda una trasmissione della RAI e poi si va su Internet a leggere quello che scrive la gente. Ovvero si verifica la piena corrispondenza tra le idee che vengono imposte dagli editori e dai loro inserzionisti per mezzo di chi si presta a creare e pubblicare i contenuti e il modo di pensare e di agire del pubblico.

Ancora, si guardano i film e i telefilm che vengono prodotti negli USA e le idee che si ritrovano sul Corriere e quello che pensa e che fa la gente.

Non è difficile trovare il filo conduttore e risalire fino agli Anni Settanta, quando la Massoneria cominciava a mettere in opera il progetto senza per altro farsi scrupoli nel renderlo noto, perché una delle conseguenze di questo progetto è che la gente viene condizionata perché sia incapace di guardare il mondo e di ragionare in maniera autonoma. Quindi la Massoneria non deve temere una reazione perché si procura un popolo di fedeli convinti ed entusiasti contro ogni evidenza e ragione.

Il progetto prevede di cancellare o riscrivere la Storia e quindi eliminare i punti di riferimento dei Popoli, quello che genericamente si dice “cultura”, fare tabula rasa e sostituire tutto con il famoso “politically correct” che non è un corpo definito, stabile ma cambia di continuo, in una nuvola di menzogne, paradossi e contraddizioni. Ancora, la gente viene condizionata dalla nascita in modo che non solo non sappia nulla e non sia in grado di collegare le idee in un ragionamento ma che sia indifferente al bene-male, giusto-sbagliato, bello-brutto, vero-falso. Uno stesso concetto è per definizione sempre un po’ giusto e un po’ sbagliato. Nel passato, nel presente e nel futuro, altra distinzione che non esiste perché la gente viene condizionata a considerare solo un eterno istante presente, quindi un cambiamento qui e ora si trasferisce identico in ieri e in domani, da cui la continua cancellazione e riscrittura della memoria insieme alla percezione e allo immaginario.

Alla fine la Massoneria vuole creare una massa di schiavi che non vede e non comprende il proprio stato, che non sa immaginare altra condizione e che anzi la desidera. Una massa di schiavi omogenea che aborrisce la diversità e nello stesso tempo fratturata in maniera paradossale in mille differenze in perenne conflitto tra loro. La uniformità serve ad ottimizzare la risposta di massa alle direttive che calano dall’alto e la conflittualità serve a tenere gli schiavi occupati, nella improbabile ipotesi che qualcuno sfugga al condizionamento e riesca ad immaginare qualcosa di imprevisto.

Allo stesso tempo gli schiavi devono avere giusto il tempo e le risorse materiali per funzionare come le batterie umane del film “Matrix”, cioè vivere per lavorare asserviti alle macchine, ricevere il minimo compenso che poi viene speso per il consumo parossistico di cose inutili che però lo schiavo ritiene indispensabili al suo vivere, chiudendo il cerchio. Lo Uomo Unico non ha “tempo libero” e nemmeno lo vuole, anzi, un tempo che non sia riempito dal lavoro e dallo svago inteso come consumo è una idea spaventosa, perché suggerisce che lo Uomo Unico debba inventarsi qualcosa invece di pensare e fare come gli altri, come gli viene detto e mostrato. Lo Uomo Unico non ha mai abbastanza soldi per comprare le cose che gli necessitano. Le sue necessità sono sempre un passo più oltre, quindi si affanna a pietire il favore delle Elite Apolidi da cui ritiene di essere dipendente come l’infante dalla mamma o gli antichi dai loro Dei, perché in qualche maniera provvedano. Nel mentre, per il meccanismo della scomposizione in mille conflittualità perenni, lo Uomo Nuovo cerca di sbranare il suo prossimo.

Ci sono dei passaggi nel fluire delle cose che rendono palese tutto il meccanismo. Ne abbiamo avuti due uno dietro l’altro. La Peste Cinese e la guerra in Ucraina sottesa alla idea dell’ennesimo Nuovo Ordine Mondiale.

Entrambi i passaggi hanno evidenziato come le “istituzioni” di ogni ordine e grado non abbiano ne capacità ne intenzione di provvedere ai Popoli che in teoria rappresentano ma esistono solo per applicare direttive che provengono da un livello superiore inaccessibile. Direttive che mirano all’esatto opposto, cioè ad eradicare i Popoli e la loro memoria, quindi la loro cultura, a qualsiasi costo, per imporre lo Uomo Unico.

Nello stesso tempo è diventato palese che le persone, pur avendo in teoria degli strumenti che non si sono mai visti nella storia dell’Umanità per informarsi e per cooperare, storpiate dal condizionamento, vivono nella solitudine della monade un una folla di monadi, ignoranza e non sanno come comporre un ragionamento. Di conseguenza oscillano tra due atteggiamenti opposti ed ugualmente insensati, l’uniformarsi in maniera acritica a qualsiasi “moda” contro l’invenzione di alternative assurde e settarie sulla scorta di “complottismi” infantili. In entrambi i casi la premessa è quella sopra citata, cioè l’incapacità di distinguere il Bene dal Male, il Bello dal Brutto, cioè non avere una Morale. Ogni idea e ogni azione si trovano sullo stesso piano di qualsiasi altra, con lo stesso valore e senso. I due estremi e tutti gli stati intermedi hanno lo stesso valore e senso.

Lo traduco in termini più semplici. Sulla Peste Cinese e altre pestilenze che inevitabilmente diventeranno ricorrenti, gli schiavi corrono a vaccinarsi e acclamano le Autorità quando impongono il coprifuoco, oppure si convincono che la Peste sia solo una scusa per inoculare dei nanobot a tutti tramite il vaccino. In entrambi i casi gli schiavi non obbiettano al fatto banale e noto da migliaia di anni che le pestilenze sono la conseguenza dei viaggi e delle migrazioni, perché lo schiavo non vive senza le vacanze all’estero, si indebita piuttosto e non immagina di cenare senza ravioli cinesi. La gente si ammala di “Dengue”, un virus veicolato dalle zanzare, nessuno pensa che è una malattia endemica di certe aree del mondo e che le zanzare fanno solo da tramite tra una persona infetta e una sana. Lo schiavo si quieta quando gli dicono che viene il disinfestatore, d’altra parte, ancora, se non viene gratis il virus in Italia, vanno gli Italiani dal virus all’estero, pagando.

La Russia invade l’Ucraina. Saldatura ridicolissima tra i nostalgici del Comunismo e i Fascisti del Nuovo Millennio nel parteggiare per Putin, gli uni che lo vedono come un nuovo messia comunista inviato a riscattare i proletari di tutto il mondo nella eterna Lotta di Classe contro il Capitale e gli altri che lo vedono come un nuovo Duce sul podio a salutare sfilate di virili baionette scintillanti. Entrambe le fazioni totalmente ignare della contraddizione, perché Putin è uno degli uomini più ricchi del mondo e lo è diventato spogliando i proletari mentre oggi li manda a farsi massacrare per un suo vezzo. Nello stesso tempo il Fascismo si impose promettendo la restaurazione, Legge e Ordine contro la minacciata rivoluzione del Biennio Rosso. Di più, i nostalgici del Duce vorrebbero che Putin li vendicasse e li emancipasse dalla sottomissione agli USA, senza considerare quale sia l’alternativa, in omaggio alla atavica e stupidissima perché indefinita “Terza Via”. Tutta questa varia umanità intellettualmente miserabile non deve nemmeno fare lo sforzo di conoscere il passato, cioè origine, ascesa e caduta tanto del Comunismo che del Fascismo, gli basta guardare Youtube. Ci sono estratti delle trasmissioni della TV russa con le traduzioni dei discorsi propagandistici e ci sono le interviste ai cittadini comuni russi per le strade e anche ai prigionieri di guerra russi detenuti dagli Ucraini. Youtube fornisce un servizio di traduzione simultanea quando manca nel video originale.

Sarebbe bello se vivessimo in un mondo in cui la gente si domanda perché viene incoraggiata in tutti i modi la circolazione del virus insieme al consumo dei ravioli cinesi o il ripopolamento delle periferie con “nuovi Italiani” e Confindustria chiede di incrementare gli “arrivi” perché è tutta gente da assumere nelle fabbriche, per la felicità delle mummie paleo-sindacali alla Landini. Le poche fabbriche rimaste dopo la “delocalizzazione”, perché le persone devono migrare per andare dove c’è lavoro e le fabbriche devono andare dove ci sono persone disposte a lavorare per meno. Da cui poi l’impiegato vive chiuso in casa nel terrore di ammalarsi o di essere rapinato e fa lo “smartworking” nel terrore di essere licenziato.

Oppure perché la RAI, invece di ricordare gli Italiani come era il mondo quando c’era il Muro di Berlino e soprattutto come stavano i Polacchi, gli Ungheresi, eccetera, coi soldi del “Canone” si inventa un personaggio come il “Professor Orsini” che non fa che ripetere pari pari la propaganda della TV russa come la trovate su Youtube. Nessuno ci trova da ridire se i seguaci di Orsini, i quali non sanno nulla e non vanno nemmeno a vedere che l’Italietta ha un PIL che è tra l’ottavo e il nono posto al mondo mentre la Russia, che è immensamente più grande, con una popolazione tripla e con enormi risorse, si trova tra l’undicesimo e il dodicesimo posto. Da cui ovvie considerazioni sulla ridicola pretesa che la Russia, dipendendo dall’estero per qualsiasi cosa, dalle medicine all’elettronica e la cui popolazione vive in villaggi di catapecchie di legno con il pozzo e la stufa, il cesso in cortile e strade in terra battuta, abbia la capacità di imporre manu militari un Nuovo Ordine Mondiale. Senza notare che i Russi intervistati per le strade ripetono la propaganda o si rifiutano di rispondere per paura della repressione poliziesca ma intanto hanno in testa il cappelletto da scemo americano e la maglietta con le scritte in inglese, per non parlare dello smartphone, Internet eccetera. Non c’è la fila per la zuppa di cavoli a New York ma c’è la fila per gli hamburger a Mosca. Non ci sono film sugli eroi della Grande Guerra Patriottica nei cinema, la gente si affolla per vedere “Barbie”.

La faccenda delle armi, aggiunta necessaria. L’Italia non ha armi da regalare, perché quelle che abbiamo sono vecchie e scassate oppure sono scadenti e non servono a nessuno. A riprova, ancora, basta andare su Youtube per vedere che abbiamo mandato in Ucraina obici FH70 che, come dice il nome, sono in linea dagli Anni Settanta e mortai ancora più vecchi, tirati fuori dalla ruggine di qualche deposito e messi assieme coi pezzi ancora più o meno funzionanti. Se durante la Guerra Fredda avevamo Forze Armate da operetta, la Caduta del Muro ha portato l’illusione della “Globalizzazione” e che non ci sarebbe più stata una guerra vera, solo “Missioni di Pace”, da cui, incidentalmente, sospensione della Leva e “professionisti” reclutati per un Corpo di Spedizione, non per una improbabile difesa nazionale. Questo ci dovrebbe fare riflettere su cosa significa per noi la NATO e cosa significa il concetto del “pacifismo”. Chiaro, seguendo l’idea di Orsini, si sta sempre meglio da schiavi vivi che da ribelli morti. Possiamo fare a meno delle armi, tutto quello che dobbiamo fare è riconoscere una volta per tutte che scegliamo di essere schiavi e cancellare quei tremila anni di Storia che ci hanno portato fino a qui. Non solo la farlocchissima retorica della Repubblica nata dalla “Resistenza”, vedi ennesima contraddizione paradossale a sinistra ma proprio tutto, dalle Guerre Persiane al Risorgimento. In un mondo che non ha morale, dove tutto è sullo stesso piano e ha lo stesso valore, chiaro che non fa differenza essere schiavo di uno o dell’altro. L’unica cosa è che in Russia pochi hanno i mezzi per andare in vacanza all’estero e nel villaggio non c’è il sushi.

Si, è tutto un minestrone, capisco che si faccia fatica ad orientarsi in questo oceano di cacca. Torno a dire, viviamo in un mondo dove accanto all’articolaccio del Corriere che ti racconta del “femminicidio”, idea paradossale che presuppone una maggiore colpa nell’uccidere una donna invece di un uomo mentre si afferma l’eguaglianza, trovi un altro articolaccio sui “figli degli omosessuali” che sarebbero discriminati se non si certifica la finzione dello “pseudo-genitore”, concetto paradossale che omette il passaggio dello “utero in affitto”, ulteriormente contraddittorio, dato che legittima la pretesa di gente con adeguata capacità di spesa di fare commercio di esseri umani con la scusa della uguaglianza. Nello stesso momento CNN magnifica l’opera di un artista che ha ricreato i capolavori pittorici del rinascimento italiano sostituendo le figure ritratte con personaggi neri, nel senso dell’aspetto africano. Cosi come escono di continuo film e telefilm in cui ancora i personaggi vengono sostituiti, per esempio, che ne so, Achille diventa nero, un famoso monarca europeo diventa nero, i Cavalieri della Tavola rotonda sono “multietnici”, eccetera.

Intelligenza artificiale

Del Cavallo di Troia. Come la gente è condizionata ad essere asservita alla macchina.

Premessa: il marketing inventa degli slogan che vengono ripetuti di continuo finché non diventano luoghi comuni e il pubblico li assume come “dato di fatto” senza domandarsi come, quando, dove e perché.

La espressione “intelligenza artificiale” è impropria perché viene associata a programmi che semplicemente applicano dei criteri di selezione ad una certa massa di dati. In altre parole, la macchina non pensa, non si tratta di una coscienza, quindi di una vera “intelligenza”, invece fa quello che fanno tipicamente le macchine, cioè ripete molto velocemente un certo numero di azioni predeterminate. Il vantaggio rispetto all’essere umano non è nella “qualità” ma nella “quantità”, ovvero nel numero di azioni che la macchina esegue in un dato intervallo di tempo, una “quantità” virtualmente illimitata, perché basta costruire una macchina più potente per incrementarne le velocità di esecuzione, mentre l’essere umano si evolve con tempi geologici, quindi ai nostri occhi è fermo. Viceversa, siccome le azioni della macchina sono necessariamente predeterminate da chi ha progettato la macchina, la “qualità” di quello che la macchina può produrre non può essere niente di nuovo, la macchina non può inventare, anzi, può riprodurre sempre e solo una piccola sezione del pensiero umano, la sezione compresa nel progetto, quello che i progettisti conoscevano perché sono riusciti a razionalizzare e formalizzare.

Leggo che Microsoft incoraggia i propri clienti ad installare una “intelligenza artificiale” dentro Windows. Si tratta della ennesima iterazione del concetto dello “assistente”, che il marketing contemporaneo ha ribattezzato “copilota”. L’idea sarebbe di automatizzare certe operazioni di selezione ed elaborazione dei dati, per esempio chiedendo al “copilota” di definire un programma delle cose da fare durante una vacanza.

Il Cavallo d Troia. Le grandi aziende come Microsoft, Google e compagnia vogliono due cose. Vogliono che le persone gli forniscano quante più informazioni possibile sulle loro vite. Sulla base di queste informazioni vogliono quindi proporre alle persone delle abitudini, cioè l’insieme di idee e di comportamenti, che si traducano in profitto per gli “inserzionisti”. Li chiamo “inserzionisti” perché si tratta di una evoluzione del marketing. Non parliamo soltanto di pubblicità mirata, per cui Google mi propone un annuncio pubblicitario perché il suo programma sa quali sono i miei gusti ed abitudini, parliamo invece della possibilità di modificare la mia percezione della realtà filtrando le informazioni che io ricevo dai dispositivi collegati, la possibilità di “educarmi” in modo che io pensi e quindi agisca in un modo o nell’altro. Se vogliamo è un po’ la vecchia idea di sottoporre le persone che entrano in un supermercato a certi stimoli sensoriali in modo che gli venga voglia di acquistare. Moltiplicato dalla possibilità di sovraimporre la “realtà aumentata” alla “realtà minore o diminuita” per via del fatto che le persone vivono costantemente collegate ai loro dispositivi elettronici e sono incoraggiate a guardare il mondo attraverso questi dispositivi. Quando non sono i “Google glasses”, cioè degli occhiali che ti proiettano la “realtà aumentata” direttamente dentro l’occhio mentre vai in giro, lavori, eccetera.

Una delle caratteristiche ovvie del mondo contemporaneo è la imposizione di un modello per cui le persone non diventano mai “adulte” ma vivono in una perenne adolescenza. Una adolescenza semplificata, stupidificata, perché l’individuo deve sapere solo quel tanto che basta perché possa lavorare e tramite il lavoro avere la capacità di spesa che lo renda consumatore. Consumatore compulsivo, perché in quanto adolescente deve essere dominato da pulsioni incontrollate. Non deve pensare, non deve avere nessuna autonomia. Deve eseguire le direttive tramite un meccanismo stimolo-reazione. Doppia dipendenza dalla macchina e da chi progetta e controlla la macchina, perché le persone per lavoro accudiscono le macchine, quindi ne dipendono per il reddito e nello stesso tempo le persone guardano il mondo attraverso le macchine, quindi ne dipendono per l’educazione e per la soddisfazione dei bisogni.

L’inganno più terribile. Le macchine che avrebbero dovuto facilitare la vita delle persone e consentire a tutti di esprimere il proprio potenziale vengono invece usate per storpiare le coscienze e fabbricare schiavi entusiasti ed inconsapevoli. Schiavi che non solo sono diseducati in modo che non abbiano le informazioni e la capacità di elaborare informazioni, cioè degli idioti nel senso etimologico del termine ma che siano intimamente convinti che non esista nessuna alternativa alla totale adesione e dipendenza dalle routine imposte.

In questo contesto devo forse chiarire una cosa. Qui non parliamo soltanto di convincere la gente che non si vive senza acquistare un certo prodotto o senza assumere certe abitudini di svago. Parliamo invece di controllare l’intera percezione della realtà, cioè quello che le persone pensano essere la realtà e di controllare la morale, cioè quello che la gente assume come bello e brutto, giusto e sbagliato. Da cui discende qualsiasi cosa, nel bene e soprattutto nel male, se consideriamo che qualcuno decide dall’alto e l’intera umanità asservita, schiava della macchina, esegue. Esegue perché non può nemmeno immaginare altro.

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